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Mattia Piazza per Casa Preti
Una storia che inizia a Palermo e parla al mondo
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Fashion Show
CASA PRETI_CAMPAIGN AI 23 24_ PRETI_photographer Fabrizio Milazzo
CASA PRETI per Vanessa Beecroft_VB94_2022 Palazzo Abatellis_Palermo_Vanessa Beecroft
CASA PRETI_FASHION SHOW AI 23 24_ PRETI_Altaroma.
Alla fine dello slide show, lo stilista Mattia Piazza
La moda come casa, arte e atto politico. Da un atelier nel cuore di Palermo alla Milano Fashion Week: il viaggio di un giovane designer che ha scelto di restare.
La storia di Mattia Piazza – classe 1993, fondatore e direttore creativo di Casa Preti – è una di quelle. Nasce a Palermo e a Palermo resta, scegliendo di formarsi tra i cortili e le aule dell’Accademia di Belle Arti, dove si laurea in Progettazione Moda dopo un percorso di studi musicali.
Ma la formazione accademica è solo l’inizio: Mattia costruisce il suo sguardo nei silenzi, nei viaggi, nei ritorni. Nel 2017, fonda Casa Preti, una maison sartoriale radicata nella sua città, capace però di parlare con un linguaggio universale.
Casa Preti non è solo moda. È un gesto poetico. È il desiderio di trasformare l’abito in un luogo, il cliente in una presenza da ascoltare. È rigore formale, ma anche tenerezza. Un’eleganza che nasce da dentro, le collezioni – Pelle, Innocenza, Ex Voto, Ora – sono piccoli manifesti spirituali, vestiti che raccontano la fragilità, il corpo, la possibilità di un amore nuovo.
Il brand ha iniziato a farsi notare nei circuiti della moda indipendente già con Altaroma, ma è alla Milano Fashion Week donna – la vetrina più ambita e difficile del settore – che Casa Preti fa un salto.
Con la collezione Ex Voto, Casa Preti approda per la prima volta alla Milano Fashion Week, nel settembre 2024.
Nel marzo 2025, la seconda presenza alla MFW segna una consacrazione: ORA, la collezione Autunno/Inverno 2025- 26, è un inno alla pace, alla luce, al tempo che cura. La performance si tiene in un palazzo storico di Corso Venezia, tra capispalla riempiti di fiori bianchi e silenzi sacri. Giornalisti, buyer e curatori hanno visto in Casa Preti una delle voci più autentiche e radicali del nuovo panorama italiano, capace di coniugare pensiero, prodotto e territorio.
“Portare Palermo a Milano significava portare una verità. Non uno stile, ma un modo di guardare il mondo”, racconta Mattia.
Nel frattempo, si sono moltiplicate le collaborazioni con il mondo dell’arte e dello spettacolo:
Tra i primi a scommettere su questo universo estetico, la band La Rappresentante di Lista, vestita da Mattia Piazza sul palco di Sanremo. Poi la regista Carla Chiarelli, la collaborazione con LOL Surprise!, il premio Oscar Gabriele Salvatores per il film Il ritorno di Casanova, fino all’artista visiva Vanessa Beecroft, per cui Casa Preti ha disegnato i abiti della performance VB94 al Museo Abatellis.
E mentre Palermo osserva, l’universo visivo e simbolico di Casa Preti attira l’attenzione internazionale, tra Tokyo e Los Angeles. Una possibilità. Un segno, forse, che la visione radicale e intima di Mattia Piazza ha raggiunto un’eco insospettata.
Ma ciò che più colpisce non sono le destinazioni: è il punto di partenza.
Palermo. Il laboratorio di via Lattarini. La cura sartoriale. I fiori freschi cuciti nei cappotti. I clienti che entrano in silenzio e ne escono cambiati.
In un’epoca in cui tanti sono partiti, Mattia ha scelto di restare. E ha fatto di questa scelta un atto politico, artistico, collettivo.
Oggi Casa Preti è la prova che da Palermo può nascere una visione internazionale, senza snaturare le proprie radici. Un brand che racconta la nostra città non come folklore, ma come futuro. Che invita i cittadini non solo a comprare un capo, ma a riconoscersi in un messaggio.
Casa Preti è frutto della passione del designer Mattia Piazza per la sartorialità etica e siciliana, interpretata attraverso un processo di rilettura del contemporaneo con attente volumetrie.
Il brand prende ispirazione dal pittore caravaggesco di scuola napoletana Mattia Preti, con abiti caratterizzati da linee clericali.
Il brand siciliano che fa della sostenibilità la sua mission
Le baggybot Coccadoro
Zaini metropolitani che mettono idealmente e graficamente un “punto” al superfluo, scaldacollo in bouclé che riscaldano il look con un occhio alla sostenibilità, e poi un tripudio di borse, dalle divertenti “baggybot “da polso alla Bibottina, shopper versatile e trasversale. Sono solo alcuni dei pezzi iconici che ormai dal 2021 dettano i nuovi codici di una moda sostenibile ed etica, perché i tessuti utilizzati sono in gran parte giacenze di magazzino, che invece di finire il loro ciclo di vita vengono ripensati per dare sostanza a qualcosa di nuovo, unico e rigorosamente in edizione limitata. Questa è la filosofia di Coccadoro, brand siciliano di accessori moda artigianali, figlio del lockdown e fondato a Palermo da quattro donne che hanno voluto così mettersi in gioco in una nuova sfida e hanno creato un brand sostenibile che come materie prime utilizza giacenze di magazzino o scarti della filiera produttiva.
A raccontare la storia di come è nato il brand è Roberta De Grandi, architetto e designer del team: “Prima di Coccadoro io già creavo una mia linea. Tre di noi gestivano un negozio in via Maqueda, dividendoci le spese, quando all’inizio la via aveva chiuso al traffico. Poi, con il prolificare dei ristoranti nella zona e con il Covid, quell’esperienza si esaurì e avevamo bisogno di ripartire da qualcosa di nuovo. Abbiamo quindi deciso di puntare su una produzione sostenibile. A maggio 2021 abbiamo così fondato una prima società, Arance Amare e a ottobre dopo un’estate di lavoro abbiamo deciso di partire con l’on line e la cooperativa sociale che abbiamo fondato il 5 febbraio del 2021. Abbiamo deciso di creare un e-commerce perché volevamo approfittare del momento felice delle vendite on line. Il nome Coccadoro ce lo ha suggerito un mio amico copyrighter: è un nome che evoca la Conca d’oro e sicilianità ed ancora il nodo del fazzoletto e la coccola”. Nell’open space di largo Primavera 11,lavorarano ognuna con il proprio compito: Daniela Graziano, Anna Barba (con una lunga esperienza alle spalle in una cooperativa sociale), Roberta De Grandi (architetto e designer) e Christine Hofmeister (grafica editoriale di origine austriaca ma a Palermo da anni). L'anno scorso, le loro creazioni sono finalmente sbarcate in centro, nel primo monomarca in via Quintino Sella 73 .
La vendita avviene attraverso l'e-commerce www.coccadoro.it ma ora anche nello show room allestito negli spazi di largo Primavera, dal lunedì aò venerdì dalle 10 alle 18. Il 2 novembre del 2021 è nata un’iniziativa basata sulla solidarietà e sul reciproco sostegno, che vede protagonisti Coccadoro, e l’Associazione Parco Libero, “Da Libero a un Pensiero Libero: indossa la tua libertà!” per produrre una fascia chiamata Pensiero Libero da indossare in testa, a 30 anni dalla scomparsa di Libero Grassi, simbolo di coraggio e libertà. La fascia è stata prodotta in maniera sostenibile in quanto è realizzata con tessuti pregiati che sono giacenze di magazzino delle aziende di Alice e Davide Grassi. Dalla fascia poi si è passati alla produzione di scaldacollo in bouclé o bimaterici dal nome Canto Libero.
Altro esperimento riuscito è stato quello di una collana per raccogliere fondi per l’Ucraina che è stata realizzata con i residui della lavorazione di altre produzioni ed abbigliamento in maglina attraverso la tecnica dell’upcycling. Gran parte dei tessuti vengono da Prato e sono appunto giacenze di magazzino che diversamente andrebbero al macero. Grazie alle fiere, le creazioni Coccadoro sono apprezzate anche all’estero. In arrivo nuovi modelli di borse in canvas e con manici in tessuto,bijoux con resina e altri materiali, sempre nell’ottica responsabile del riuso e del post-consumo.
Clicca sul pulsante in basso a sinistra per collegarti al sito www.coccadoro.it
Dalla maglieria agli accostamenti audaci per uno stile che rispetta il corpo della donna e la sua femminilità.
La stilista racconta il suo brand MV
La stilista Marianna Vigneri
Alcuni capi della collezione Mediterranea
La collezione MV 1000eUna A/I 2022/2023
Link al sito www.mariannavigneri.it : clicca il bottone grigio in basso
La nuova collezione primavera – estate 2023 firmata MV è composta da capi freschi, avvolgenti, confortevoli e femminili. Fantasie allegre e gioiose, colori eleganti e vivaci, tagli originali e sinuosi. Cotoni organici, viscosa e crochet: questi i principali tessuti della collezione.
Una collezione che vuole essere un inno alla leggerezza, che non è superficialità, non è voltarsi dall’altra parte, non è far finta che le cose non accadano. La leggerezza è come si affrontano i problemi. Planando, appunto. Con spirito di rivincita, con il miglior sorriso che abbiamo.
Dalle creazioni di alta moda alle consulenze di stile ed immagine
Stilista, product developer e fashion coordinator, la sua lunga esperienza interdisciplinare si è sviluppata con i 25 anni di vita del marchio di moda "Roberta Lojacono Atelier": stilista e creatrice del brand, ha acquisito progressive competenze dall’ambito del design e in quello tecnico, dalla gestione prodotto all’immagine del brand. Si è occupata delle politiche di posizionamento e internazionalizzazione grazie alle quali le collezioni di alta gamma, nel settore sposa e couture, sono state commercializzate in Italia, Europa, Medio Oriente e Giappone. Queste esperienze sono confluite nell’insegnamento di Fashion Design e Fashion Marketing presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, dove per 15 anni è state docente titolare di cattedra". Raccontaci la tua nuova "mission"? "Nella mia "seconda vita" sono stata coinvolta da alcun marchi e start up tra Palermo e Milano per la mia esperienza di stilista, designer e imprenditrice. Cosi come per il mio brand facevo da fashion coordinator e product developer -occupandomi sia dell' organizzazione interna che del marketing e della comunicazione- così le aziende mi hanno chiesto un supporto nel difficile compito dello sviluppo prodotto e marketing. Mi paragono a un direttore d’orchestra che ha il compito di amplificare i valori, il prodotto e l’organizzazione aziendali. ". Di cosa ti occupi oggi? Perché hai scelto quest'attività? E in futuro? "C'è in atto un forte cambiamento grazie allo sviluppo dell' online e grazie alla maggiore scelta dei consumatori finali, più attenti a spendere eticamente e felici di scegliere piccoli brand eco- sostenibili ed etici. Internet ha molto aiutato ma allo stesso tempo ha complicato l' organizzazione interna. Essere sul web significa essere più organizzati e professionali che mai".
"Il mio lavoro è oggi quello di *fashion product developer*, una figura operativa trasversale che si occupa del prodotto moda a livello tecnico e di contenuti, di supervisione delle collezioni e di tutte le sue fasi di sviluppo, tra l' organizzazione interna e quella esterna con scelte strategiche, di immagine e di marketing.
"La visione di chi "ha fatto moda" è molto più ampia, ricca ed empatica rispetto a chi proviene solo dal mondo del marketing. In più, entrano in gioco le mie competenze ed esperienze specifiche pregresse. Ecco perché sono stata coinvolta nel progetto europeo Tex-med Alliances come esperto product developer per le piccole aziende del fashion in 7 paesi del mediterraneo (Italia, Spagna, Grecia, Palestina, Giordania, Egitto, Tunisia).
Roberta Lojacono